Scuola dell’infanzia, trasferite due sezioni

Da lunedì 7 gennaio due sezioni della scuola dell’infanzia pianorese Nonna Orsa, composte da circa 50 bambini in tutto, sono state trasferite presso i locali della primaria “Diana Sabbi” dove hanno ripreso a pieno regime tutte le attività scolastiche e dove gli alunni potranno finir l’anno scolastico in tranquillità; l’amministrazione comunale ha infatti ritenuto opportuno e più prudente effettuare questo spostamento per ragioni di sicurezza, in quanto in seguito ad un monitoraggio degli edifici scolastici, effettuato durante le vacanze natalizie, sono emerse alcune criticità strutturali, riguardanti in questo caso solamente l’ala est dell’edifico, realizzata in seguito ad un ampliamento effettuato negli anni ’80.

Dalle verifiche statiche e di vulnerabilità effettuate, come dichiarato dal Sindaco Gabriele Minghetti, è emerso che la struttura non presenta criticità nelle fondazioni, realizzate in calcestruzzo armato, o nel solaio e nel sottotetto, costruiti in laterocemento, bensì nella muratura portante in laterizi forati, che non consente un’adeguata sicurezza rispetto ai carichi verticali.

L’Assessore Filippini e il Sindaco Minghetti stanno valutando quale sia l’intervento più consono da realizzare, anche rispetto alle risorse economiche da reperire, decidendo se sia più opportuno consolidare la parte della scuola dell’infanzia Nonna Orsa in oggetto oppure realizzare un ampliamento del Colibrì, l’altra scuola dell’infanzia di Pianoro.

Visti anche i margini temporali ristretti in cui si è dovuto provvedere al trasloco di tutto quello che era presente nelle aule, l’amministrazione ha ringraziato il personale scolastico che si è messo a disposizione, gli insegnanti e la scuola tutta. L’équipe delle insegnanti e il coordinatore pedagogico del comune programmeranno al meglio la continuità delle attività educative per garantire al meglio la qualità dell’offerta formativa.

Questo monitoraggio di tutti gli edifici scolastici presenti sul nostro territorio fa parte di un progetto che l’amministrazione sta portando avanti, ormai da anni, con l’intento di garantire la sicurezza nelle scuole; a settembre infatti sono stati presentati i lavori di adeguamento e miglioramento sismico realizzati durante l’estate sulla scuola primaria di Pianoro Vecchio e di Rastignano e i lavori di rifacimento della palestra delle scuola  Margherita Hack di Rastignano; nel 2016 si era già intervenuti sullo stabile e sulla palestra delle scuole Diana Sabbi con un intervento piuttosto importante.

L’edilizia scolastica, come già ribadito più volte dal Sindaco, è sempre stato un obiettivo di mandato, che questa amministrazione con numerosi sforzi, legati soprattutto al reperimento dei fondi necessari, sta perseguendo e cercando di portare a termine.

PUMS di Bologna, c’è anche il nodo di Rastignano

Si è discusso anche del completamento del nodo di Rastignano, e di come procedere alla pianificazione strategica di primo e secondo stralcio, nell’ambito del PUMS, Piano urbano della mobilità sostenibile di Bologna città metropolitana, approvato il 27 novembre scorso.

Abbiamo approfondito l’argomento con Gabriele Minghetti – Presidente Unione Valli Savena e Idice – e Marco Monesi – Consigliere metropolitano con delega alla mobilità.

Incontri come quello avvenuto a Idice il 4 dicembre sono importanti per raccontare un lavoro iniziato nel 2016, per capire la strategia di fondo che sta alla base dello sviluppo della mobilità nella nostra comunità e della valorizzazione di Bologna metropolitana come elemento strategico per portare avanti aspetti della mobilità ad un livello più ampio della città metropolitana che coinvolge le 7 unioni che compongono il territorio.

La visione complessiva è che la mobilità è un mezzo e non un fine e che tutte le azioni devono contribuire ad alcuni obiettivi: miglioramento qualità della vita, dello spostamento, qualità delle relazioni sociali e che abbia sostenibilità ambientale, che produca meno incidenti e quindi più sicurezza.

Cinque i macro obiettivi definiti dal piano. Ossia aumentare il livello di accessibilità al territorio, tutelare il clima, cioè rispettare gli obiettivi nazionali e internazionale… E ancora preoccuparsi della salubrità e qualità aria, ossia rispettare gli obiettivi regionali, e della sicurezza stradale, che si traduce nel ridurre l’incidentalità generata dalla mobilità del 50% entro il 2020 rispetto al 2010. Infine non dimenticare vivibilità e qualità urbana, coesione e attrattività del territorio metropolitano e del suo ruolo internazionale.

Il PUMS invita i Comuni esterni, tra cui anche Pianoro, a ragionare a livello metropolitano perché il 45% della mobilità bolognese viene da fuori, cittadini della città metropolitana che tutti i giorni entrano a Bologna per le loro attività. Attualmente gli spostamenti quotidiani nella città metropolitana sono 2.700.000, di cui 1.600.000 avvengono in auto e 700.000 coinvolgono Bologna città.

Obiettivo al 2030 è quello di ridurre gli spostamenti di 440.000 unità, privilegiando trasporto pubblico e bici. Quando si parla di sostenibilità sociale significa per la nostra Unione parlare anche di livello di equità, di periferie, di Appennino, e più opportunità per raggiungere servizi.

Obiettivo significativo quello di arrivare al biglietto unico e alla tariffazione unica, sia per i tratti treno-gomma che per quelli gomma-gomma.

C’è anche l’intenzione di potenziare il servizio metropolitano ferroviario, arrivando in larga parte alla cadenza di 15 minuti tra un mezzo e l’altro nelle 6 ore di punta.

Infine si è parlato di riorganizzare le autolinee. L’idea è che le realtà extraurbane trovino lo scambio prima di entrare a Bologna e fare in modo che le corriere non entrino in città e ci siano centri di mobilità come centri scambiatori per agevolare la mobilità con lo stesso biglietto per andare verso la città.

Ecco gli obiettivi per punti

  • Biglietto unico: con lo stesso biglietto si può prendere bus-tram-treno
  • Servizio ferroviario metropolitano: completamento e aggiunta di un treno ogni 15 min all’ora di punta
  • Rete tranviaria metropolitana: rete portante urbana, con l’introduzione di 4 linee tranviarie
  • Metrobus: 7 linee di bus extraurbani veloci su corsie riservate
  • Rete bus extraurbana: potenziamento della rete di II e III livello
  • Centri di mobilità: 30 luoghi di interscambio tra le modalità di trasporto
  • 700km di piste ciclabili da realizzare
  • 2 nuove reti ciclabili integrate, la rete metropolitana per gli spostamenti quotidiani e la rete metropolitana cicloturistica per il turismo nazionale ed internazionale

 

Consuelo Tinti

Anche a Pianoro la contraccezione è gratuita

Dal 1° Gennaio 2018 la contraccezione in Emilia-Romagna è gratuita per tutti gli under 26, purché residenti in un comune della regione e iscritti al Servizio Sanitario Nazionale.

Per usufruire del servizio basta recarsi nei consultori familiari delle Aziende USL o in uno Spazio Giovani.

Il progetto si rivolge, oltre che ai giovani, alle donne tra i 26 e 45 anni con esenzione di disoccupazione o lavoratrici colpite dalla crisi, nei 24 mesi successivi a una interruzione volontaria di gravidanza e nei 12 mesi successivi al parto, richiedenti asilo compresi.

Dare alle donne e agli uomini la possibilità di procurarsi metodi anticoncezionali gratuiti è un elemento di protezione, oltre che fisica, psicologica” e le parole dell’assessore regionale alla sanità, Sergio Venturi, diventano così realtà.

Gli anticoncezionali che rientrano nel piano e vengono gratuitamente distribuiti sono – preservativi maschili e femminili, pillole, spirali, anelli, impianti sottocutanei ed è anche disponibile la contraccezione d’emergenza, la famosa “pillola del giorno dopo”.

Nella provincia di Bologna è l’Azienda USL che garantisce questa tipologia di assistenza al cittadino tramite una fitta rete di Consultori Familiari. Sono presenti 31 strutture dislocate in modo da coprire tutto il territorio provinciale e uno di questi centri si trova a Pianoro in via del Risorgimento 8. Il consultorio familiare ospita al proprio interno uno spazio giovani che fornisce assistenza e supporto per ragazzi e ragazze. Lo scopo è quello di creare un ambiente riservato e protetto in cui affrontare problematiche legate alla sessualità, alla vita affettiva e relazionale, problematiche ginecologiche, di contraccezione e prevenzione. I ragazzi che si rivolgono al centro possono richiedere in via del tutto libera, una visita ginecologica, psicologica, consulenza per una gravidanza o per contraccezione, consulenza su alimentazione e comportamenti alimentari non corretti e applicazione della legge 194/78 sull’interruzione volontaria di gravidanza.

Questa delibera regionale risulta una misura epocale nel nostro sistema di salute pubblica ed è importantissimo riuscire ad assicurare sul territorio le visite e l’erogazione gratuita dei contraccettivi. A fronte dei numerosi tagli il personale faticava a sostenere l’ingente carico di lavoro e ad oggi, infatti, il consultorio presente nel nostro comune non riesce a garantire un servizio pieno di otto ore giornaliere. Con la recente delibera della regione Emilia Romagna diventa necessità incrementare il personale attraverso l’istituzione di un nuovo bando richiesto dal Consiglio Comunale, per far sì che il servizio sia fruibile anche ai giovani di Pianoro.

Al momento dopo il pensionamento della ginecologa presente presso il consultorio di Pianoro, l’ASL non ha ancora provveduto ad una sua sostituzione. Mercoledì 28/11/2018 il gruppo consigliare “Centrosinistra per Pianoro” presenterà/ha presentato in consiglio comunale un o.d.g. per sollecitare gli enti preposti ad adoperarsi per far si che il servizio di consultorio possa essere fruito dai cittadini pianoresi come previsto dalla legge regionale, con un adeguata copertura oraria e con la presenza di una ginecologa.

Chiara Monti

 

Dove rivolgersi per informazioni?

Consultorio Familiare Distretto S. Lazzaro di Savena / Pianoro

Via Risorgimento, 8 – 40065 – PIANORO

Numero Centralino: 051 776050

 

Ponti e aree a rischio dissesto, a Pianoro c’è un piano

L’attenzione al territorio si sostanzia, nell’attività del Comune, anche nell’attenzione a zone che presentano rischi di dissesto idrogeologico ai ponti sui corsi d’acqua del territorio.

Una necessità resa evidente dai fatti di Genova, a seguito dei quali il Ministero dei Trasporti ha chiesto il 16 Agosto a tutti i comuni d’Italia una nota da consegnare entro l’1 Settembre indicante l’elenco e lo stato di tutti i ponti del comune. Pianoro non ha dovuto fare alcuna indagine e ha consegnato lo studio eseguito nel 2011 e ha dichiarato la necessità di completare gli approfondimenti, richiedendo allo scopo i 150’000€.

Va premesso che Pianoro ha un territorio molto vasto (107 Km²), è uno dei territori comunali più vasti della provincia di Bologna, con due aree protette (Parco dei gessi bolognesi e Riserva del contrafforte pliocenico) che sono caratterizzate dalla presenza di molte doline, calanchi, atopiani, rupi rocciose un fiume principale (savena) ed un torrente (zena) che formano 2 vallate che caratterizzano la confrormazione del territorio.

Per quanto riguarda i ponti, è stata fatta nel 2011 una attività di controllo statico e visivo sugli allora 19 ponti del comune (oggi sono un po’ meno perchè alcuni sono passati alla città metropolitana). L’obiettivo era quello di avere un quadro della situazione di tutti i ponti e, per quei ponti di cui non era presente documentazione progettuale (es ponti costruiti prima della guerra, come quello di Pian di Macina) realizzare un archivio documentale. Questa attività ha portato a definire la necessità di interventi urgenti su alcuni di questi ponti, come ad esempio quello di via Serrabella che è stato oggetto di lavori nel 2017. Ma anche a suggerire approfondimenti da eseguire attraverso prove sperimentali su alcuni di questi ponti

Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, le aree maggiormente interessate sono quelle più “montane” del comune, ad esempio il monte delle formiche, Gorgognano, via della collina e l’area del contrafforte pliocenico.

Importanti interventi sono stati effettuati per quanto riguarda la manutenzione idraulica dei rii, per 47mila euro, sul ripristino Via della collina sopra a Pianoro Nuovo per 150mila euro. E ancora il ripristino di Via Ponticelli (monte delle formiche), ancora in corso.

Il desiderio dell’amministrazione sarebbe stanziare fondi strutturali per circa 150mila euro all’anno con lo scopo di prevenzione, cosa non semplice con le attuali condizioni di bilancio del comune. Le attività di prevenzione sono quindi eseguite ricorrendo a fondi e riserve del comune.

Piano neve, il Comune è pronto

L’inverno entra nel vivo ed è interessante capire come affronterà il Comune di Pianoro il freddo e la neve sulle strade. Eventualità per cui la macchina comunale è attrezzata e pronta, naturalmente per quanto riguarda le strade di proprietà del Comune.

Esiste infatti un “piano neve” approntato dal Comune che prevede sia la salatura delle strade (maggiore attività) che lo sgombero di queste in caso di neve, attivo dal 15 Novembre al 15 Marzo. Sono utilizzati 23 mezzi privati dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto, a cui si aggiungono alcuni mezzi comunali.

Le modalità di intervento prevedono turni di reperibilità tra i geometri del comune che prestano attenzione alle previsioni e alle allerte meteo e fanno verifiche sul territorio per capire se c’è esigenza di intervento. Il geometra si coordina con l’assessore di riferimento o il sindaco per gli interventi.

L’azienda vincitrice del bando ha un referente che ha obbligo di reperibilità immediata e, assieme al geometra, decidere con quali mezzi uscire ed in quali zone del territorio comunale. Il Comune mette a disposizione anche operai del servizio tecnico che, anch’essi, escono con mezzi spargisale.

In caso di neve sono stati definiti quattro livelli di intervento per definire le priorità. L’obiettivo è anche quello di evitare di andare a mettere sotto stress strade secondarie in cui se c’è poca neve è alto il rischio di danneggiamento della pavimentazione.

Al livello 1 (sotto i 6 cm di neve) viene effettuato lo sgombero della neve dalla viabilità di collegamento intercomunale; al livello 2 (da 6 a 12 cm di neve) viene effettuato lo sgombero della neve dalla viabilità comunale principale; al livello 3 (da 12 cm in su) viene effettuato lo sgombero della neve di tutta la viabilità. Al livello 4, una volta effettuato lo sgombero di tutte le strade del comune viene effettualo lo sgombero dei parcheggi pubblici comunali.

Importante notare come le strade sgomberate e salate sono solo quelle di competenza comunale, l’impatto sul bilancio del comune dipende fortemente da temperature e piogge e di conseguenza dagli interventi per l’attività di salatura delle strade. La spesa media nel corso degli ultimi anni si attesta in circa 300mila euro all’anno, di cui la maggior parte sono per l’acquisto di sale da spargere sulle strade. Per qualsiasi informazione si può consultare anche il sito web: http://www.comune.pianoro.bo.it/binary/comune_pianoro/sicurezza_viabilita/Piano_Neve_depliant.1354019525.pdf

Pianoro a più voci, proseguono gli incontri con i cittadini

Il percorso partecipativo del Partito Democratico continua a ritmo serrato. Giovedì 29 novembre l’incontro si è svolto nella frazione di Botteghino e si è immaginato come costruire la comunità pianorese del futuro, ma si è discusso anche di cosa si è fatto in questi anni da un punto di vista culturale, educativo, associativo, e si sono ipotizzate le nuove sfide che ci attendono.

Un altro incontro avrà invece luogo nella serata del 5 dicembre al circolo Arci della frazione di Rastignano.

Per quanto riguarda la serata di Botteghino, hanno introdotto i lavori Benedetta Rossi – Assessora alla cultura, associazionismo e pari opportunità – e la Vicesindaca Franca Filippini – Assessora all’istruzione.

Molti i contenuti legati allo sviluppo e alla crescita della comunità (es. sviluppo senso civico, memoria, valori della costituzione, pari opportunità e sviluppo sostenibile) sviscerati nel corso della serata. Contenuti che possono essere veicolati tramite una progettualità culturale lavorando insieme alle associazioni e all’assessorato che si occupa della politiche legate all’istruzione.

Da questo punto di vista, tre sono stati i grandi temi oggetto di discussione. Il welfare culturale, ovvero i servizi offerti dall’area cultura, eventi, festival, spettacoli, iniziative estive e la programmazione partecipata con le associazioni

La platea ha lavorato molto sulle sfide che i tanti luoghi dove è possibile fare cultura a Pianoro ci pongono, con nuove idee e proposte volte a favorire la nascita di un senso critico e consolidare la partecipazione del grande patrimonio associativo del territorio. Sono state menzionate le tante attività che le associazioni svolgono all’interno delle scuole territorio, i percorsi ed i progetti culturali che con tanta fatica – ed autofinanziamento – svolgono per i nostri bambini e ragazzi.

Le pari opportunità sono un nucleo di politiche chiave per la società del futuro ed un fil rouge che dovrebbe guidare le azioni da costruire e realizzare per vivere meglio in una società più paritaria.

Consuelo Tinti

Pianoro a più voci, il PD sceglie i cittadini

Già il titolo – “Pianoro a più voci” – rende il senso progetto di lavoro che il PD di Pianoro ha messo in campo in previsione delle elezioni amministrative del prossimo anno. Ha deciso di intraprendere un percorso allargato, partecipato, “a più voci”, non solo per verificare le cose fatte, ma, soprattutto, per costruire il futuro di Pianoro.
Si comincia proprio dai bisogni, dalle esigenze delle e dei pianoresi i quali possono liberamente esprimersi durante gli appuntamenti tematici organizzati in maniera dinamica proprio per garantire la massima partecipazione di tutti i cittadini, ognuno con le sue competenze e sogni. L’obiettivo che il PD si pone è quello di scrivere la visione futura del Comune sempre più vicino alla sua comunità in modo plurale e multiforme.
La complessità delle vite dei cittadini pianoresi è stata colta durante le Feste de l’Unità di Carteria e Botteghino grazie alla somministrazione di questionari anonimi e chiacchierate informali che hanno fatto capire che era necessaria una più ampia partecipazione che travalicasse i confini di “appartenenza” politica per giungere al cuore del nostro essere pianoresi.
Il PD ha dovuto superare timori e scetticismi e anche perplessità politiche: il timore di trovare l’inaspettato, lo scetticismo sulla partecipazione e sui contributi, le perplessità politiche su condizionamenti o presenze di esponenti populisti e di destra. Ma una volta individuata la nostra cornice valoriale – pari opportunità, giustizia sociale, inclusione, ecc. – e i principi cardine del nostro operato politico – la nostra Costituzione, la Carta dei Diritti umani e l’Europa – è stato più facile accettare di aprirsi alla novità di questo percorso.
Da queste premesse ci siamo attrezzati per cominciare il percorso partecipato “Pianoro a più voci” avvalendoci di esperti che operano da anni per le istituzioni (comuni, province, regioni) e che hanno accettato la nostra sfida, quella di coadiuvare il Partito Democratico di Pianoro in un percorso di ascolto dei bisogni, di formulazione di richieste, di esplicitazione di obiettivi.
Una sfida audace per un obiettivo alto e importante: il bene della nostra comunità che è al contempo persone, relazioni e luoghi. Tenere insieme le appartenenze a luoghi, a storie e a relazioni fa di “noi di Pianoro” un tratto distintivo da custodire e coltivare ora e per il domani.
Se un assolo può portarci stupore un concerto di voci e suoni arricchisce il cuore e la mente.

 

Emanuela Torchi

Biblioteca, ecco il kit per nuovi nati

La biblioteca di Pianoro si è aperta anche ai più piccoli. Aderendo all’iniziativa “Nati per leggere – consegna kit ai nuovi nati”, Pianoro infatti ha scelto la strada della sensibilizzazione alla lettura, fin dalla più tenera età.

Il kit per i nuovi nati è stato consegnato il 17 novembre scorso dall’assessore alla cultura Benedetta Rossi a un nutrito gruppo di genitori e bimbi.

“L’ingresso in biblioteca – ha dichiarato l’assessore – è un momento importante per la vita dei vostri figli ed anche per quella dei genitori. Il motivo per il quale abbiamo organizzato questo momento d’incontro era per dire ai vostri bambini e a voi genitori che la biblioteca è un luogo da abitare. Questo è uno spazio per loro, non è uno spazio dove far silenzio o dove non si debba disturbare. Da anni lavoriamo dentro al progetto Nati Per Leggere che ha l’obiettivo di promuovere la lettura tra i bambini piccolissimi, anche tra coloro che i libri se li mangiano o li ciucciano”.

Per questa ragione “abbiamo cercato di trasformare la biblioteca in uno spazio accogliente attraverso l’idea che la lettura a contatto sia un momento di intimità vostro, di condivisione di un momento piacevole con i bimbi”.

Via ai lavori del ponte del Gualando, chiuso anche il parcheggio bipiano

Il ponte ciclopedonale del Gualando, che collega il parco del Ginepreto a via dell’Artigiano, è stato chiuso per lavori di manutenzione. Lavori che riguarderanno anche i tre ponti pedonali ubicati al Parco delle Querce nella frazione di Botteghino di Zocca.

Le principali problematiche, per le quali il ponte è stato chiuso, sono la praticabilità del tracciato calpestabile, e i possibili problemi strutturali sui piloni, dati anche dall’altezza sul sottostante Rio delle Vacche.

L’intervento sarà effettuato dal Consorzio della Bonifica Renana, che a giorni invierà la progettazione esecutiva, e sarà di carattere manutentivo straordinario, nella fattispecie i materiali di ricostruzione dovranno per forza essere gli stessi attuali, ovvero il legno.

L’amministrazione ha già messo a bilancio un preventivo di spesa, per tutti e quattro i ponti, di 150.000 euro (ed in particolare circa 65.000 euro per quello del Gualando). Si prevede che tutti i lavori di riparazione, salvo imprevisti, termineranno in primavera. Inoltre si valuta che la Bonifica Renana si prenda in carico anche tutti i lavori di manutenzione ordinaria negli anni a venire.

Il parcheggio bipiano che si trova tra via Nazionale e via Gramsci è stato chiuso per circa un mese, per manutenzione a causa di perdite nella parte sottostante, si è quindi proceduto rimuovendo la pavimentazione in quadrotti porfirici e rimontati dopo aver sigillato gli ineterstizi, sono inoltre state sistemate le grondaie visto che alcune non scaricavano più l’acqua.

Verranno poi effettuati altri lavori di sistemazione nella parte sottostante attraverso iniezioni di gel impermeabile e sigillante nel solaio ed è previsto che la rampa di accesso al piano superiore sia riasfaltata per addolcire la pendenza ed evitare che le autovetture subiscano danni sottoscocca.

Il costo totale dell’operazione sarà quindi di circa 20.000 €, che saranno a carico della società Pianoro Centro, che ancora detiene di fatto la gestione della struttura.

 

(Nella foto il parcheggio bipiano tra via Nazionale e via Gramsci)

Nodo di Rastignano, nel 2019 sarà realtà

“Il cantiere più brigoso, sfortunato e problematico che abbiamo avuto in questi anni”. Così Raffaele Donini, assessore regionale ai trasporti e alla rete infrastrutturale, ha sintetizzato la situazione sul nodo di Rastignano, la bretella che dovrebbe collegare il Fondovalle Savena alla viabilità veloce bolognese e che riguarda direttamente il nostro territorio.

“Per non tacere le difficoltà – ha spiegato Donini – non ci si deve dimenticare il fatto che il cantiere sta andando avanti. Dopo l’anno perso per il disinnesco di una bomba, c’è stato anche il fallimento di un’impresa impegnata nel cantiere. Insomma, l’opera sarà finita entro la fine del 2019 e non, come originariamente previsto entro la metà del 2017”. Nessuno scandalo, però, secondo Donini, perché non va dimenticato “che questa è un’opera attesa da 30 anni (forse anche di più) e che noi abbiamo attivato e cantierato in un percorso non scontato”.

C’è però anche un importante lavoro fatto sui finanziamenti, per mettere al sicuro non solo il primo stralcio ma anche i successivi. “Non avremmo firmato il patto per il Passante di mezzo di Bologna se non ci fosse stata la certezza del finanziamento del secondo Lotto di Rastignano per circa 30 milioni – ha infatti aggiunto Donini -. Quindi nel 2019 non avremo solo il primo stralcio concluso ma anche il progetto definitivo del secondo stralcio e forse anche qualcosa di più, in modo da avere un cantiere che magari dura per altri anni ma che finalmente finisce completamente il nodo”.

Donini ha poi chiarito come anche dalla revisione del tracciato sono nate le difficoltà e l’allungamento delle tempistiche è diretta conseguenza. Un lungo lavoro partecipato da cittadini e istituzioni che ha portato a concludere diversi accordi e ad avere oggi finanziati e in parte cantierati molti progetti di riduzione del traffico nell’area bolognese. Ora la preoccupazione è che “il governo voglia bloccare tutto”, ha affermato l’assessore regionale.