Ponti e aree a rischio dissesto, a Pianoro c’è un piano

L’attenzione al territorio si sostanzia, nell’attività del Comune, anche nell’attenzione a zone che presentano rischi di dissesto idrogeologico ai ponti sui corsi d’acqua del territorio.

Una necessità resa evidente dai fatti di Genova, a seguito dei quali il Ministero dei Trasporti ha chiesto il 16 Agosto a tutti i comuni d’Italia una nota da consegnare entro l’1 Settembre indicante l’elenco e lo stato di tutti i ponti del comune. Pianoro non ha dovuto fare alcuna indagine e ha consegnato lo studio eseguito nel 2011 e ha dichiarato la necessità di completare gli approfondimenti, richiedendo allo scopo i 150’000€.

Va premesso che Pianoro ha un territorio molto vasto (107 Km²), è uno dei territori comunali più vasti della provincia di Bologna, con due aree protette (Parco dei gessi bolognesi e Riserva del contrafforte pliocenico) che sono caratterizzate dalla presenza di molte doline, calanchi, atopiani, rupi rocciose un fiume principale (savena) ed un torrente (zena) che formano 2 vallate che caratterizzano la confrormazione del territorio.

Per quanto riguarda i ponti, è stata fatta nel 2011 una attività di controllo statico e visivo sugli allora 19 ponti del comune (oggi sono un po’ meno perchè alcuni sono passati alla città metropolitana). L’obiettivo era quello di avere un quadro della situazione di tutti i ponti e, per quei ponti di cui non era presente documentazione progettuale (es ponti costruiti prima della guerra, come quello di Pian di Macina) realizzare un archivio documentale. Questa attività ha portato a definire la necessità di interventi urgenti su alcuni di questi ponti, come ad esempio quello di via Serrabella che è stato oggetto di lavori nel 2017. Ma anche a suggerire approfondimenti da eseguire attraverso prove sperimentali su alcuni di questi ponti

Per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, le aree maggiormente interessate sono quelle più “montane” del comune, ad esempio il monte delle formiche, Gorgognano, via della collina e l’area del contrafforte pliocenico.

Importanti interventi sono stati effettuati per quanto riguarda la manutenzione idraulica dei rii, per 47mila euro, sul ripristino Via della collina sopra a Pianoro Nuovo per 150mila euro. E ancora il ripristino di Via Ponticelli (monte delle formiche), ancora in corso.

Il desiderio dell’amministrazione sarebbe stanziare fondi strutturali per circa 150mila euro all’anno con lo scopo di prevenzione, cosa non semplice con le attuali condizioni di bilancio del comune. Le attività di prevenzione sono quindi eseguite ricorrendo a fondi e riserve del comune.

Piano neve, il Comune è pronto

L’inverno entra nel vivo ed è interessante capire come affronterà il Comune di Pianoro il freddo e la neve sulle strade. Eventualità per cui la macchina comunale è attrezzata e pronta, naturalmente per quanto riguarda le strade di proprietà del Comune.

Esiste infatti un “piano neve” approntato dal Comune che prevede sia la salatura delle strade (maggiore attività) che lo sgombero di queste in caso di neve, attivo dal 15 Novembre al 15 Marzo. Sono utilizzati 23 mezzi privati dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto, a cui si aggiungono alcuni mezzi comunali.

Le modalità di intervento prevedono turni di reperibilità tra i geometri del comune che prestano attenzione alle previsioni e alle allerte meteo e fanno verifiche sul territorio per capire se c’è esigenza di intervento. Il geometra si coordina con l’assessore di riferimento o il sindaco per gli interventi.

L’azienda vincitrice del bando ha un referente che ha obbligo di reperibilità immediata e, assieme al geometra, decidere con quali mezzi uscire ed in quali zone del territorio comunale. Il Comune mette a disposizione anche operai del servizio tecnico che, anch’essi, escono con mezzi spargisale.

In caso di neve sono stati definiti quattro livelli di intervento per definire le priorità. L’obiettivo è anche quello di evitare di andare a mettere sotto stress strade secondarie in cui se c’è poca neve è alto il rischio di danneggiamento della pavimentazione.

Al livello 1 (sotto i 6 cm di neve) viene effettuato lo sgombero della neve dalla viabilità di collegamento intercomunale; al livello 2 (da 6 a 12 cm di neve) viene effettuato lo sgombero della neve dalla viabilità comunale principale; al livello 3 (da 12 cm in su) viene effettuato lo sgombero della neve di tutta la viabilità. Al livello 4, una volta effettuato lo sgombero di tutte le strade del comune viene effettualo lo sgombero dei parcheggi pubblici comunali.

Importante notare come le strade sgomberate e salate sono solo quelle di competenza comunale, l’impatto sul bilancio del comune dipende fortemente da temperature e piogge e di conseguenza dagli interventi per l’attività di salatura delle strade. La spesa media nel corso degli ultimi anni si attesta in circa 300mila euro all’anno, di cui la maggior parte sono per l’acquisto di sale da spargere sulle strade. Per qualsiasi informazione si può consultare anche il sito web: http://www.comune.pianoro.bo.it/binary/comune_pianoro/sicurezza_viabilita/Piano_Neve_depliant.1354019525.pdf

Pianoro a più voci, proseguono gli incontri con i cittadini

Il percorso partecipativo del Partito Democratico continua a ritmo serrato. Giovedì 29 novembre l’incontro si è svolto nella frazione di Botteghino e si è immaginato come costruire la comunità pianorese del futuro, ma si è discusso anche di cosa si è fatto in questi anni da un punto di vista culturale, educativo, associativo, e si sono ipotizzate le nuove sfide che ci attendono.

Un altro incontro avrà invece luogo nella serata del 5 dicembre al circolo Arci della frazione di Rastignano.

Per quanto riguarda la serata di Botteghino, hanno introdotto i lavori Benedetta Rossi – Assessora alla cultura, associazionismo e pari opportunità – e la Vicesindaca Franca Filippini – Assessora all’istruzione.

Molti i contenuti legati allo sviluppo e alla crescita della comunità (es. sviluppo senso civico, memoria, valori della costituzione, pari opportunità e sviluppo sostenibile) sviscerati nel corso della serata. Contenuti che possono essere veicolati tramite una progettualità culturale lavorando insieme alle associazioni e all’assessorato che si occupa della politiche legate all’istruzione.

Da questo punto di vista, tre sono stati i grandi temi oggetto di discussione. Il welfare culturale, ovvero i servizi offerti dall’area cultura, eventi, festival, spettacoli, iniziative estive e la programmazione partecipata con le associazioni

La platea ha lavorato molto sulle sfide che i tanti luoghi dove è possibile fare cultura a Pianoro ci pongono, con nuove idee e proposte volte a favorire la nascita di un senso critico e consolidare la partecipazione del grande patrimonio associativo del territorio. Sono state menzionate le tante attività che le associazioni svolgono all’interno delle scuole territorio, i percorsi ed i progetti culturali che con tanta fatica – ed autofinanziamento – svolgono per i nostri bambini e ragazzi.

Le pari opportunità sono un nucleo di politiche chiave per la società del futuro ed un fil rouge che dovrebbe guidare le azioni da costruire e realizzare per vivere meglio in una società più paritaria.

Consuelo Tinti

Le scatole rosse, Pianoro contro la violenza sulle donne

Il Comune di Pianoro dice NO alla violenza sulle donne 365 giorni l’anno con il cartello che è rimasto appeso fuori da qualche anno e ha messo la bandiera a mezz’asta. E lo ha fatto anche il 24 novembre quando in Piazza dei Martiri Pianoro i tanti cittadini accorsi hanno ascoltato le letture pubbliche dei testi ricevuti nell’ambito del progetto “Le Scatole Rosse”

I dati 2017 delle donne che si sono rivolte ai centri per chiedere sostegno, protezione e rifugio sono sconcertanti e ancora molto alti. Questi centri si basano moltissimo sul volontariato.

Ma c’è un ulteriore aspetto da prendere in considerazione: l’intervento verso gli uomini che è un elemento determinante per far prendere consapevolezza anche agli uomini violenti dei loro atteggiamenti malati e possessivi per un corretto reinserimento nella società.

Il Comune di Pianoro continua il percorso iniziato qualche anno fa delle scatole rosse con successo tutte le volte sorprende. Non dobbiamo ascoltare i fatti eclatanti di violenza che ci raccontano la tv, anche sul nostro territorio succedono episodi e troviamo messaggi di persone che inseriscono messaggi legati alle loro esperienze drammatiche.

Ogni anno il percorso delle scatole rosse restituisce alla comunità l’esigenza che hanno alcune donne di raccontare un pezzo della loro storia, il bisogno di uno spazio dove poterlo fare. Purtroppo, tante volte sembra che il racconto della violenza possa essere “fuori luogo” perché siamo di fronte ad una cosa talmente grossa, umiliante e deprimente che molte volte le persone non sanno dove e con chi farlo. E quindi la presenza di uno spazio comunale dove siamo invitati a raccontare anche questo spazio di verità per combattere la violenza insieme alla comunità tutta di uomini e donne.

Consuelo Tinti

Il Municipio compie gli anni

Il 19 novembre scorso è stato festeggiato, come di consueto, l’anniversario del Municipio di Pianoro. A partecipare quest’anno al 68esimo anniversario del Municipio di Pianoro la classe 3^B della Scuola Secondaria di primo grado Vincenzo Neri che ha presentato il lavoro svolto sul progetto “Seguici, ci sei anche tu!”, la memoria del territorio e delle sue trasformazioni raccontata attraverso le opere del progetto “Cuore di pietra” a cura di Mili Romano.
Un ringraziamento speciale da parte dell’amministrazione comunale è andato ai cittadini pianoresi che hanno ricevuto il riconoscimentoper il loro impegno civico quotidiano verso la comunità (Bianchi Silvano, Cassanelli Iden, Laffi Giorgio, Nannetti Roberto, Paginati Roberto, Zatra Hakim).
E infine, prezioso il dono dell’artista Sergio Martini, un quadro intagliato su legno e con rappresentato il Municipio, appeso nella sala Consigliare.

 

Pranzo Resistente, grande successo

Grande successo per il pranzo Resistente organizzato dalla sezione A.N.P.I. di Pianoro per finanziare le uscite didattiche delle classi quinte delle scuole primarie del Comune al Sacrario di Sabbiuno, progetto che Sindaco e Vicesindaco seguono personalmente trasformandosi in guide ad ogni primavera ormai da 9 anni per raccontare ai bambini le barbarie di quel lontano dicembre 1944 e per finanziare il trasporto dei ragazzi delle classi terze delle scuole secondarie di primo grado (ex scuole medie) a Monte Sole.

L’amministrazione comunale di Pianoro ha tenuto a ringraziare chi ha accolto l’invito dell’A.N.P.I. ed ha partecipato al pranzo,  chi si è dedicato alla cucina, oltre ai tanti commercianti pianoresi che hanno con i propri doni permesso una bellissima estrazione di autofinanziamento e chi non ha partecipato ma ha voluto ugualmente sostenere l’iniziativa con un contributo economico.

La speranza è, come ha dichiarato l’assessore Filippini, “che questa iniziativa prosegua anche i prossimi anni perché è importantissimo fare conoscere a più giovani cosa è successo sulle nostre colline per fare in modo che non accada mai più”.

Via ai lavori del ponte del Gualando, chiuso anche il parcheggio bipiano

Il ponte ciclopedonale del Gualando, che collega il parco del Ginepreto a via dell’Artigiano, è stato chiuso per lavori di manutenzione. Lavori che riguarderanno anche i tre ponti pedonali ubicati al Parco delle Querce nella frazione di Botteghino di Zocca.

Le principali problematiche, per le quali il ponte è stato chiuso, sono la praticabilità del tracciato calpestabile, e i possibili problemi strutturali sui piloni, dati anche dall’altezza sul sottostante Rio delle Vacche.

L’intervento sarà effettuato dal Consorzio della Bonifica Renana, che a giorni invierà la progettazione esecutiva, e sarà di carattere manutentivo straordinario, nella fattispecie i materiali di ricostruzione dovranno per forza essere gli stessi attuali, ovvero il legno.

L’amministrazione ha già messo a bilancio un preventivo di spesa, per tutti e quattro i ponti, di 150.000 euro (ed in particolare circa 65.000 euro per quello del Gualando). Si prevede che tutti i lavori di riparazione, salvo imprevisti, termineranno in primavera. Inoltre si valuta che la Bonifica Renana si prenda in carico anche tutti i lavori di manutenzione ordinaria negli anni a venire.

Il parcheggio bipiano che si trova tra via Nazionale e via Gramsci è stato chiuso per circa un mese, per manutenzione a causa di perdite nella parte sottostante, si è quindi proceduto rimuovendo la pavimentazione in quadrotti porfirici e rimontati dopo aver sigillato gli ineterstizi, sono inoltre state sistemate le grondaie visto che alcune non scaricavano più l’acqua.

Verranno poi effettuati altri lavori di sistemazione nella parte sottostante attraverso iniezioni di gel impermeabile e sigillante nel solaio ed è previsto che la rampa di accesso al piano superiore sia riasfaltata per addolcire la pendenza ed evitare che le autovetture subiscano danni sottoscocca.

Il costo totale dell’operazione sarà quindi di circa 20.000 €, che saranno a carico della società Pianoro Centro, che ancora detiene di fatto la gestione della struttura.

 

(Nella foto il parcheggio bipiano tra via Nazionale e via Gramsci)

Nodo di Rastignano, nel 2019 sarà realtà

“Il cantiere più brigoso, sfortunato e problematico che abbiamo avuto in questi anni”. Così Raffaele Donini, assessore regionale ai trasporti e alla rete infrastrutturale, ha sintetizzato la situazione sul nodo di Rastignano, la bretella che dovrebbe collegare il Fondovalle Savena alla viabilità veloce bolognese e che riguarda direttamente il nostro territorio.

“Per non tacere le difficoltà – ha spiegato Donini – non ci si deve dimenticare il fatto che il cantiere sta andando avanti. Dopo l’anno perso per il disinnesco di una bomba, c’è stato anche il fallimento di un’impresa impegnata nel cantiere. Insomma, l’opera sarà finita entro la fine del 2019 e non, come originariamente previsto entro la metà del 2017”. Nessuno scandalo, però, secondo Donini, perché non va dimenticato “che questa è un’opera attesa da 30 anni (forse anche di più) e che noi abbiamo attivato e cantierato in un percorso non scontato”.

C’è però anche un importante lavoro fatto sui finanziamenti, per mettere al sicuro non solo il primo stralcio ma anche i successivi. “Non avremmo firmato il patto per il Passante di mezzo di Bologna se non ci fosse stata la certezza del finanziamento del secondo Lotto di Rastignano per circa 30 milioni – ha infatti aggiunto Donini -. Quindi nel 2019 non avremo solo il primo stralcio concluso ma anche il progetto definitivo del secondo stralcio e forse anche qualcosa di più, in modo da avere un cantiere che magari dura per altri anni ma che finalmente finisce completamente il nodo”.

Donini ha poi chiarito come anche dalla revisione del tracciato sono nate le difficoltà e l’allungamento delle tempistiche è diretta conseguenza. Un lungo lavoro partecipato da cittadini e istituzioni che ha portato a concludere diversi accordi e ad avere oggi finanziati e in parte cantierati molti progetti di riduzione del traffico nell’area bolognese. Ora la preoccupazione è che “il governo voglia bloccare tutto”, ha affermato l’assessore regionale.

Bombe a Pianoro, chi paga? Risponde il sindaco

Un’evacuazione di massa dell’abitato per una bomba, residuato bellico della seconda guerra mondiale. Un’operazione che ha coinvolto, all’inizio di settembre, Pianoro e dintorni e che si è svolta nella massima sicurezza.

Questo grazie ad un lavoro notevole, coordinato dal Comune e dalle forze dell’ordine, di cui abbiamo discusso con il sindaco di Pianoro Gabriele Minghetti.

Sindaco, come sono andate le operazioni di evacuazione?

Le operazioni sono andate benissimo. C’è stata una grande collaborazione da parte delle forze dell’ordine, degli artificieri interessati al brillamento, ma anche di tutta la popolazione interessata dal piano di evacuazione. L’area denominata “danger zone” coinvolgeva infatti più di 7000 persone su una popolazione di circa 17.000: il Paese si è dimezzato. È stata la più grande evacuazione nel nostro territorio. Ringrazio pertanto tutti i volontari, la Protezione Civile ed i dipendenti comunali che hanno partecipato alla buona riuscita di questa operazione

Dal momento che come sappiamo il nostro è un territorio nel quale capita spesso di imbattersi in questi residuati bellici, è interessante sapere come tecnicamente viene fatto brillare un ordigno… Era veramente necessario evacuare tutta la zona?

Lo scavo dove la bomba viene collocata è stato fatto nei giorni precedenti. Si tratta di  uno scavo molto profondo, ricoperto di terreno e sabbia proprio per creare le condizioni del contenimento dell’esplosione. In questo caso, si è trattato di una bomba di 500 libre contenente al suo interno 120 kg di tritolo quindi se immaginiamo un’esplosione del genere, le misure di contenimento e di messa in sicurezza sono quanto mai necessarie. La distanza della Danger zone stata definita dagli artificieri in accordo con la prefettura la questura e quindi si è stabilito in 1,5km il raggio di sicurezza.

Come saranno ripartiti i costi dell’operazione?

Non tutti i costi saranno a carico del Comune. Per esempio gli scavi necessari alla messa in sicurezza del brillamento sono a carico dell’Esercito, le spese relative all’esercito non sono a carico del Comune. I costi del Comune sono costi diretti e indiretti come ad esempio i costi del personale. Questo genere di operazioni si fa di domenica in genere per non creare disagi alle aziende e quindi a tutti coloro che sono operativi va riconosciuto il costo dell’attività lavorativa. C’è una serie di costi indiretti legati ad esempio il trasporto delle persone non autosufficienti che vengono aiutate nell’evacuazione. Per la dimensione dell’evacuazione della bomba inoltre la Protezione civile regionale e l’Anpas hanno messo a disposizione molte risorse che, ovviamente, dovranno essere rimborsate.