PUMS di Bologna, c’è anche il nodo di Rastignano

Si è discusso anche del completamento del nodo di Rastignano, e di come procedere alla pianificazione strategica di primo e secondo stralcio, nell’ambito del PUMS, Piano urbano della mobilità sostenibile di Bologna città metropolitana, approvato il 27 novembre scorso.

Abbiamo approfondito l’argomento con Gabriele Minghetti – Presidente Unione Valli Savena e Idice – e Marco Monesi – Consigliere metropolitano con delega alla mobilità.

Incontri come quello avvenuto a Idice il 4 dicembre sono importanti per raccontare un lavoro iniziato nel 2016, per capire la strategia di fondo che sta alla base dello sviluppo della mobilità nella nostra comunità e della valorizzazione di Bologna metropolitana come elemento strategico per portare avanti aspetti della mobilità ad un livello più ampio della città metropolitana che coinvolge le 7 unioni che compongono il territorio.

La visione complessiva è che la mobilità è un mezzo e non un fine e che tutte le azioni devono contribuire ad alcuni obiettivi: miglioramento qualità della vita, dello spostamento, qualità delle relazioni sociali e che abbia sostenibilità ambientale, che produca meno incidenti e quindi più sicurezza.

Cinque i macro obiettivi definiti dal piano. Ossia aumentare il livello di accessibilità al territorio, tutelare il clima, cioè rispettare gli obiettivi nazionali e internazionale… E ancora preoccuparsi della salubrità e qualità aria, ossia rispettare gli obiettivi regionali, e della sicurezza stradale, che si traduce nel ridurre l’incidentalità generata dalla mobilità del 50% entro il 2020 rispetto al 2010. Infine non dimenticare vivibilità e qualità urbana, coesione e attrattività del territorio metropolitano e del suo ruolo internazionale.

Il PUMS invita i Comuni esterni, tra cui anche Pianoro, a ragionare a livello metropolitano perché il 45% della mobilità bolognese viene da fuori, cittadini della città metropolitana che tutti i giorni entrano a Bologna per le loro attività. Attualmente gli spostamenti quotidiani nella città metropolitana sono 2.700.000, di cui 1.600.000 avvengono in auto e 700.000 coinvolgono Bologna città.

Obiettivo al 2030 è quello di ridurre gli spostamenti di 440.000 unità, privilegiando trasporto pubblico e bici. Quando si parla di sostenibilità sociale significa per la nostra Unione parlare anche di livello di equità, di periferie, di Appennino, e più opportunità per raggiungere servizi.

Obiettivo significativo quello di arrivare al biglietto unico e alla tariffazione unica, sia per i tratti treno-gomma che per quelli gomma-gomma.

C’è anche l’intenzione di potenziare il servizio metropolitano ferroviario, arrivando in larga parte alla cadenza di 15 minuti tra un mezzo e l’altro nelle 6 ore di punta.

Infine si è parlato di riorganizzare le autolinee. L’idea è che le realtà extraurbane trovino lo scambio prima di entrare a Bologna e fare in modo che le corriere non entrino in città e ci siano centri di mobilità come centri scambiatori per agevolare la mobilità con lo stesso biglietto per andare verso la città.

Ecco gli obiettivi per punti

  • Biglietto unico: con lo stesso biglietto si può prendere bus-tram-treno
  • Servizio ferroviario metropolitano: completamento e aggiunta di un treno ogni 15 min all’ora di punta
  • Rete tranviaria metropolitana: rete portante urbana, con l’introduzione di 4 linee tranviarie
  • Metrobus: 7 linee di bus extraurbani veloci su corsie riservate
  • Rete bus extraurbana: potenziamento della rete di II e III livello
  • Centri di mobilità: 30 luoghi di interscambio tra le modalità di trasporto
  • 700km di piste ciclabili da realizzare
  • 2 nuove reti ciclabili integrate, la rete metropolitana per gli spostamenti quotidiani e la rete metropolitana cicloturistica per il turismo nazionale ed internazionale

 

Consuelo Tinti